REGIONE PIEMONTE – Dors, a che punto siamo con il vaccino?

Il DORS della regione Piemonte (Centro di documentazione per la promozione della salute) ha pubblicato un interessante articolo in merito alla stato della sperimentazione sul vaccino contro il virus Sars-Cov2.

Di seguito un estratto dell’articolo della D.ssa Luisella Gilardi e l’invito a leggere la versione integrale.

A buon punto, alcuni vaccini sono già alla fase tre della sperimentazione, ovvero quella che coinvolge un numero di persone decisamente elevato e che precede l’istruttoria per l’approvazione da parte degli enti internazionali quali l’EMA (European Medicines Agency), l’FDA (Food and Drug Administration) e IND (Investigational New Drug).

Il fermento presente nei laboratori in tutto il mondo è senza precedenti, da un lato impegnati nella ricerca dei meccanismi d’azione, dall’altro di un vaccino in grado di prevenire l’infezione. Difatti se si effettua una ricerca su Pubmed usando i termini “Covid 19 AND vaccine” ad oggi (7 ottobre) si ottengono 556 referenze bibliografiche, tutte pubblicate nell’ultimo anno. 

Il virus Sars- Cov2 e l’interazione con l’organismo

Il virus Sars- Cov2 è un virus il cui genoma è costituito da un singolo filamento di RNA , infetta le cellule attraverso l’interazione di tre componenti: (i) la proteina S (Spike) del virus che aderisce al recettore costituito dall’enzima ACE2 (Enzima di Conversione dell’Angiotensina) che si trova sulla membrana cellulare; (ii) la serin proteasi cellulare, enzima, che facilita questo legame; e (iii) il recettore ACE2  che è espresso in molti tipi di cellule endoteliali ma soprattutto nei polmoni e nell’intestino. Questi tre meccanismi rappresentano i target per lo sviluppo di farmaci in grado di curare la malattia. Tuttavia l’unico modo per prevenirla è il vaccino.

Caratteristiche del vaccino

Il vaccino ideale è quello che contemporaneamente soddisfa le seguenti condizioni: è efficace nella prevenzione della malattia o nella riduzione della sua gravità; fornisce una protezione che dura nel tempo; sviluppa l’immunità con un numero minimo di somministrazioni, non causa effetti collaterali o ne causa di trascurabili; mantiene la stabilità chimica durante la conservazione,  può essere prodotto su larga scala, ha un costo accessibile per il target che lo dovrà utilizzare.

Il virus  SARSCoV-2  contiene nella sua struttura molte proteine, grazie ad esse può attaccare le cellule dell’organismo, entrare e replicarsi.  Tali proteine sono la porzione del virus che permette all’organismo di riconoscerlo come corpo estraneo e attivare la risposta immunitaria, che avviene nell’arco di 5-21 giorni dalla comparsa dei sintomi.

La proteina S (Spike) esterna al virus è quella che induce la risposta immunitaria, gli anticorpi in grado di legarsi ad essa lo rendono inoffensivo in quanto non ne permettono l’ingresso nell’organismo e per questo sono chiamati neutralizzanti.

I diversi gruppi di vaccini

Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità nel mondo si stanno sviluppando circa 198 vaccini contro la Covid-19 che possono essere raggruppati in 5 gruppi a seconda della tiplogia, 42 hanno raggiunto la fase di sperimentazione clinica mentre 156 sono ancora in quella preclinica (OMS 15 ottobre 2020 https://www.who.int/publications/m/item/draft-landscape-of-covid-19-candidate-vaccines). Nel grafico le tipologie di vaccino attualmente nelle fasi cliniche di sperimentazione.</p>

(Fonte: dors.it)

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